Erano mesi che il Barone decantava questo locale in centro a Bologna, finalmente decidiamo di farci una “scappata”.

Evito accuratamente le aspettative per cercare di essere il più obiettivo possibile.

Appena arrivati veniamo accolti da Francesco, il titolare, grande amico del Barone, simpaticissimo ed affabile che ci ha riservato quello che è probabilmente il miglior tavolo del ristorante, almeno come climatizzazione.

A proposito di tavoli, non ce n’è uno uguale all’altro, hanno però un denominatore comune, sono in legno, piccoli e scomodi, come sedie e panche, coperti da una semplice tovaglietta di carta rustica, il tovagliolo è in tessuto non tessuto, i bicchieri piccoli e bassi come posacenere.

Ci vengono portate d’ufficio due bottiglie d’ acqua, una frizzante ed una naturale che alla fine sono state un ottimo toccasana.

Decidiamo di ordinare un menù degustazione di pizze gourmet, ma prima, della solita serie “abbiamo gli occhi più grandi della bocca”, un cospicuo aperitivo a base di fiori di zucca fritti (un po’ unti, ma tanto buoni), mozzarelline fritte, patate cacio e pepe (da favola) ed un hamburger Italiano da condividere (hamburger di manzo da 180 gr, mozzarella di bufala, insalata, pomodoro, basilico, origano in pan brioche).

E prima delle pizze una parentesi sulle birre: non sono in grado di elencare marche e tipi in maniera esaustiva, ma posso assicurare che la qualità delle birre servite e la varietà di fusti alla spina e di birre in bottiglia è di livello eccezionale, per cui siamo passati da IPA a stout, a belghe, terminando con un paio di birre acide eccezionali, una per tutte La Mummia del Birrificio Montegioco.

Ed andiamo alla degustazione di pizze, ci vengono servite tagliate in otto spicchi con questo ordine:

Fuori menù della serata: burrata, fichi, prosciutto di parma;

Punizione: mozzarella fiordilatte, patate, gorgonzola, speck;

Via Emilia: mozzarella di bufala, patate, gorgonzola, mortadella, riduzione al pistacchio;

Cantabrico: burrata e acciughe;

l’originalità dei gusti e dei sapori è pari alla qualità dei prodotti usati, non ci sono dubbi, siamo di fronte all’eccellenza, ma particolare è l’impasto e la cottura dello stesso;

non ci troviamo di fronte ad una pizza che rispetti un canone classico (sottile, media, napoletana, al tegamino, ecc.), ma ad una pizza che prodotta usando farine speciali e lievito madre si esalta ed esalta il palato.

Siamo veramente di fronte ad una pizza gourmet!

Prima di alzarci, Francesco ci porta personalmente quattro cannoli siciliani, ottimi anche questi.

Terminiamo con un caffè con qualche fondo ed andiamo a pagare.

Premetto che il conto totale ammontava a 148 euro in quattro, poi l’amicizia ha fatto il resto, “il dolce è offerto, anche quelle due birre in bottiglia, poi tolgo qualcosa perché siete venuti da Reggio, dai facciamo 100 euro e Vi offro l’amaro del capo”, già perché non bastava quello che già aveva fatto.

Che dire, fatto salvo il prezzo originale che non è certo a buon mercato (le pizze viaggiano fra i 10 e i 13 euro), grande qualità nelle scelte dei prodotti usati, grandissima qualità ed assortimento di birre artigianali italiane ed estere, affabilità e professionale del titolare e dello staff, aggiungiamo l’occhio di riguardo che ci è stato dedicato e non si può assegnare meno di cinque cappelli, SERATA IMPERDIBILE.

Imperdibile!!!